martedì 26 maggio 2009

LIBERTA' D'ESPRESSIONE NEGATA

Ho ricevuto questa importate mail che vi posto oggi, data la sua importanza, prego tutti voi che passate da queste parti di leggerla attentamente.....che vergona!

Venerdì 15
maggio, nel voto finale del Senato che ha approvato il cosiddetto pacchetto
sicurezza (disegno di legge n. 733/2009), tra gli altri
provvedimenti scellerati,
con un emendamento del
senatore Gianpiero D'Alia (UDC), è stato introdotto l'articolo 50-bis,
"Repressione di
attività di apologia o istigazione a delinquere compiuta a mezzo internet".
Il testo la prossima
settimana approderà alla Camera (nel testo in discussione alla Camera
l'articolo è il n. 60).

In virtù di questo
articolo, se un qualunque cittadino scrivendo in un blog dovesse
invitare a disobbedire a una legge che ritiene ingiusta, i provider saranno
obbligati a bloccare il blog. In altre parole, questo provvedimento può
obbligare i provider a oscurare un sito ovunque si trovi, anche se
all'estero.
Il Ministro dell'interno, in seguito a comunicazione dell'autorità
giudiziaria,
può disporre con proprio decreto l'interruzione della attività del blogger,
ordinando ai fornitori di connettività alla rete internet di utilizzare gli
appositi strumenti di filtraggio necessari a tal fine. L'attività di
filtraggio
imposta dovrebbe avvenire entro il termine di 24 ore. La violazione di tale
obbligo comporta una sanzione amministrativa pecuniaria da euro 50.000 a euro
250.000 per i provider e il carcere per i blogger da 1 a 5 anni per
l'istigazione a delinquere e per l'apologia di reato, da 6 mesi a 5 anni per
l'istigazione alla disobbedienza delle leggi di ordine pubblico o all'odio
fra
le classi sociali.

E' molto facile
immaginare come potrebbero essere "ripuliti" i motori di ricerca da tutti i
link scomodi. Inoltre, in questo modo, si
stanno creando gli strumenti per bloccare in Italia Facebook, Youtube
e tutta l'informazione libera che viaggia in rete e che nel nostro Paese è
ormai l'unica fonte informativa non
censurata. E questo naturalmente per non parlare del conflitto
d'interessi tra chi detiene il potere politico e controlla largamente i
mezzi di
comunicazione: l'Italia è l'unico Paese al mondo, dove una media
company, Mediaset, ha chiesto 500 milioni di risarcimento a YouTube!


Dopo la proposta di legge Cassinelli e l'istituzione di una commissione
contro la pirateria digitale e multimediale che tra poco meno di 60 giorni
dovrà
presentare al Parlamento un testo di legge in materia, questo emendamento
al "pacchetto sicurezza" di fatto rende esplicito un progetto di
controllo del un sistema di relazioni e informazioni sempre più capillare che
internet sta facendo crescere e che non può altrimenti
essere dominato. Barack Obama ha
vinto le elezioni anche grazie ad internet: chi non può farlo pensa bene
di censurarlo e di far
diventare l'Italia come la Cina e la Birmania!

Ad oggi, gli unici media che hanno fatto rimbalzare questa
notizia sono stati il blog di Beppe Grillo e la rivista specializzata
"Punto Informatico" . E' bene invece che la notizia giri il più possibile e
che, contro questo articolo, si crei un fronte d'oninaio contrario il più
largo
possibile: E' ora di svegliare le coscienze addormentate degli
italiani, è davvero in gioco la
democrazia!

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