venerdì 3 aprile 2009

Pino Masciari

Ciao a tutti, oggi voglio raccontarvi una storia....assurda, che forse può dare l'esempio del radicamento criminale insito nella nostra politica...
Fonte Wikipedia:
Nel 1988, alla morte del padre, Pino Masciari si trovò da solo con nove fratelli e per proseguire i suoi lavori egli dovette cedere alle estorsioni, ossia il 3% ai mafiosi e il 6% alla parte collusa con la politica, nonché a numerose imposizioni delle cosche fra cui le assunzioni pilotate, le forniture di materiali e di manodopera, regali di appartamenti ecc. e nell'elargizione di denaro e di lavori pubblici pretese dai politici.

Due anni dopo, nel 1990, Masciari si ribellò alle pretese dei politci e vedendo così le prime ripercussioni sulle sue aziende e ostruzionismi di varia natura.

Nel 1992 Pino Masciari si ribella anche alla 'ndrangheta, subendo gravi ripercussioni in ambito lavorativo e familiare, cominciando ad essere oggetto di furti, incendi, danneggiamenti e minacce. Uno dei suoi fratelli, in particolare, fu avvicinato da sconosciuti e gli venne sparato alle gambe. Pino, che nel frattempo aveva subito numerose perdite economiche, fu costretto da malavitosi a non costituirsi parte civile. Contemporaneamente le banche gli consigliavano di rivolgersi agli usurai per ottenere quella liquidità che gli veniva meno dai mancati pagamenti dei lavori, già realizzati, per i quali egli investiva le proprie risorse.

Nel 1994 Pino licenzia tutti i suoi operai e il 22 novembre incontra il Maresciallo Nazareno Lo Preiato, allora Comandante della Stazione dei Carabinieri di Serra San Bruno. Inizia così a raccontare, seppure a grandi linee, le vicende a cui egli doveva far fronte, vedendosi esprimere, a suo dire, soprattutto rassegnazione per i fatti accaduti. Le sue denunce, tuttavia, sono state consacrate presso la Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro i cui giudici, valutate la vastità dei racconti e dei personaggi accusati, considerato il pericolo grave e imminente a cui Pino e la sua famiglia erano sottoposti, prospettarono l'assoluta necessità di entrare sotto tutela del Servizio Centrale di Protezione. Inizia così la sua collaborazione con la giustizia.


Nell'ottobre dell'anno 1996 il Giudice Patrizia Pasquin dichiara la ditta "Masciari Costruzioni" fallita. A novembre 2006 lo stesso giudice finisce agli arresti domiciliari, a seguito dell'operazione "Dinasty2 - do ut des", con accuse quali corruzione in atti giudiziari, falso e truffa allo stato: vicenda che getta ombre sull'effettivo fallimento dell'impresa "Masciari Costruzioni".

Il 18 ottobre 1997 Masciari viene sottoposto al programma di protezione previsto per i testimoni, poiché esposto a rischio concreto a seguito della decisione di rendere testimonianza all’Autorità giudiziaria in ordine alle richieste estorsive di cui era fatto bersaglio.

Fu allontanato dalla sua terra perché ritenuto, lui e la sua famiglia, in grave pericolo di vita.

Pino Masciari con la sua famiglia vive da ormai undici anni "deportato" in località protetta, senza alcuna speciale protezione e nessun cambiamento d'identità, senza alcuna possibilità di lavoro nè per lui nè per Marisa, sua moglie.

Martedi 7 aprile Pino Masciari inizierà lo sciopero della fame e della sete, se avete voglia di dare uno sguardo a www.pinomasciari.org sarebbe un bel gesto di onestà e di ribellione verso tutto il potere mafioso-politico che purtroppo affligge il nostro bel paese.